BISCIALISCIA, di Gino Primavera
(da Lettera 22, ed. Tabula fati)
gross senzazio-ne
potente allusione
“bevi in silenzio calici in amore”
e così fu che il gioco divenne godimento
“l’intero si chiude in angusto”
e accadde fusione di pollini in miele
ti dico per un piatto di aromi
bisogna fondere aspro timo con dolce basilico
scherzoso cerfoglio e ispida erba de’ satiri
mestare e bollire in gran calderone
raccogliere indi fumi e vapori
e avrai
fantastico bastice,
pozione dalle grandi speranze
la devi sorbire a gocce o a piccoli sorsi,
gustare l’aroma novello che sembra
creato dal nulla (particulare),
anche magari bouquet
di ottimo gusto a chi piace,
le poetiche cene del Golem,
agnello imbasticiato
e ti dico di annaffiarlo con gocce di sole maturo.
Ti sazierai del solo odore,
se il borioso maestro non griderà che la tradizione
il costume la consuetudine, l’insegnamento,
il dettato e ciò che va e ciò che piace
e che mangiare
merda fa schifo, che le vacanze l’intelligenza l’elasticità
godere arrivare arricchirsidi (esp-
erienze) frequentare. Vestire, farsi un ‘pinione,
che così ma non così (l’utilità)
Se il borioso maestro lo infilzi nello spiedo
ahi!
e lo cospargi di fantastico bastice
ti sazierai del solo odore
di gocce di sole maturo.